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Artisticamente Magazine

FestiValdera 2021 “Poco più che persone”: da Fabrizio Gifuni a Vittoria Puccini

FestiValdera 2021 “Poco più che persone”: da Fabrizio Gifuni a Vittoria Puccini

Tempo di lettura: 5 minuti

 

Il FestiValdera, giunto alla sua III edizione, è un unicum nel panorama italiano poiché unisce produzione e drammaturgia con un aspetto di serialità.
«Tutti gli spettacoli in cartellone sono produzioni originali della Fondazione Teatro della Toscana con la drammaturgia di Michele Santeramo, autore di riferimento per gli spettacoli del CSRT, e le musiche di Marco Zurzolo, tutti rappresentati in prima assoluta con la direzione artistica e regia di Marco D’Amore e da attrici e attori di chiara fama e talento» (dalla nota ufficiale).

FestiValdera 2021: Artisti e spettacoli previsti

Dopo l’apertura il 27 giugno al Teatro Era di Pontedera con Luca Zingaretti in “Angelo” il 27 giugno e Fabrizio Gifuni il 30 giugno con “Italo”; a 11Lune a Peccioli, negli spazi dell’Anfiteatro Fonte Mazzola, continua la proposta con Vittoria Puccini con “Greta” (5 luglio), Marco D’Amore con “Salvo” (8 luglio) e conclude il 12 luglio, all’Anfiteatro del Triangolo Verde a Legoli, Toni Servillo con “Candido”.

FestiValdera 2021
Ph Luca Passerotti

FestiValdera “Poco più che persone”: le caratteristiche

«I testi sono scritti tenendo conto del tema generale, dei personaggi che lo abitano e del territorio per cui vengono prodotti: non esisterebbero se non fossero ‘cullati’ dalla Valdera che ne ospita il debutto. La narrazione è poi inserita in un’idea di serialità: ogni racconto fa parte di una macrostoria più ampia, riconoscibile; ogni attrice e attore coinvolto interpreta un personaggio che fa parte di quella storia, provocando negli spettatori la voglia di seguire una narrazione declinata in più episodi, pur mantenendo ciascuno la sua unicità».

FestiValdera e la connessione col territorio

«Il FestiValdera ha costruito negli anni una relazione strettissima con il territorio. Non è soltanto il contesto nel quale il festival trova rappresentazione, ma è il tessuto tematico da cui prendono vita le storie e le suggestioni che si mettono in scena. La Fondazione Peccioliper, i Comuni di Peccioli e di Pontedera, Belvedere spa, Fondazione Pisa, sono motore immobile del festival che nasce, si radica e misura nei luoghi che lo suscitano e che lo ospitano. È anche occasione di nuova aggregazione sociale, di comunità: uno specchio privato, proprio ed esclusivo di questo territorio, che contribuisce ad aggregare le persone, peraltro dopo un periodo di lunga solitudine imposta dalla pandemia, e che riunisce una comunità intorno a storie che le appartengono e la distinguono.

FestiValdera 2021 Fabrizio Gifuni
Ph Luca Passerotti

L’obiettivo è amplificare la volontà comune di far crescere il territorio intero della Valdera, partecipare a questa crescita che da culturale diventi sociale, economica, e serva a costruire comunità più forti e più consapevoli.
La capacità di inclusione, di intessere relazioni, è quest’anno esplicitamente chiarita dal fatto che il FestiValdera interseca il suo percorso con quello di 11Lune a Peccioli, a testimonianza che le eccellenze del territorio collaborano a stretto contatto, con l’unico obiettivo comune di dare ciascuno il proprio contributo al benessere dell’intera Valdera.

FestiValdera 2021 Poco più che persone
Anfiteatro Fonte Mazzola (prospettiva dall’alto)

Nel 2019 si è partiti dalla suggestione de “I Giganti” come titolo della manifestazione. Non personaggi della fantasia, ma persone vere, in carne e ossa, persone comuni che la vita di tutti i giorni mette di fronte a prove, quelle sì, gigantesche, per affrontare le quali bisogna essere ‘un poco più che persone’.
Era impossibile sapere, nel 2019, che simili prove di resistenza avrebbero riguardato di lì a qualche mese tutti noi, indistintamente, a causa del Covid-19. Abbiamo dovuto fare tutti i conti con quel che siamo davvero, e con quel che vogliamo diventare. L’anno scorso, quindi, il titolo è stato proprio ‘Poco più che persone’, riconfermato poi per il 2021, nella convinzione che così si racconta ciascuno di noi, testimoniando la continuità di una storia unica iniziata due anni fa e che arriva fino a oggi».

FestiValdera: note di drammaturgia di Michele Santeramo

FestiValdera 2021 Poco più che persone
Ph Luca Passerotti

«Qui si raccontano cinque personaggi che appartengono alla stessa vicenda. Ciascuno spettacolo è fruibile in sé, ma è anche parte di un disegno narrativo più ampio. La vicenda inizia esattamente dove l’avevamo lasciata nell’estate del 2019. Angelo ha con sé un bambino, Salvo, di nove anni, e deve decidere il suo destino.
Ha una caratteristica particolare questo bambino: ha occhi pieni di una quiete accesa. Ti guarda, soltanto questo, e dentro quegli occhi c’è uno sprofondo di innocenza che ti costringe a cercare la tua, che da qualche parte hai nascosto, forse, chissà quanto tempo fa, oppure hai dimenticato.
Così conosciamo Angelo, Italo, Greta, ascoltiamo il punto di vista di Salvo, approdiamo a Candido.
Al centro di tutto questo c’è la volontà di interrogarsi sull’innocenza. Su cosa ne abbiamo fatto. C’è forse un pomeriggio o una mattina di tanti anni fa in cui ci siamo sentiti costretti – dalle cose della vita, dall’età che avanzava, da uno sguardo, da una necessità, da qualunque scusa – c’è una mattina o un pomeriggio di molti anni fa in cui abbiamo perduto l’innocenza con la quale guardavamo le cose.

FestiValdera 2021 Poco più che persone
Vittoria Puccini in scena il 5 luglio sul palco dell’Anfiteatro Fonte Mazzola nella prima nazionale del monologo Greta – Ph Riccardo Ghilardi

È con profonda nostalgia, con estrema malinconia, che ogni tanto ci volgiamo indietro e cerchiamo di riconoscere noi stessi in un’immagine che però è molto sfocata, in un ricordo vago, in un sentimento quasi perduto.
Questi cinque punti di vista si affacciano su una storia che sembra inventata e che invece abita la cronaca in tante parti del mondo: tutto è merce, tutto si acquista, senza eccezioni; anche le persone; anche i bambini. Alla chiusura del Festivaldera del 2019 Angelo chiedeva al pubblico: “Che devo fare di questo bambino?”
Non sappiamo quale sia la risposta giusta, non sappiamo nemmeno se esiste una risposta giusta. Ma di fronte a domande come queste si aprono esperienze, sentimenti, emozioni, che in qualche modo ci appartengono e ci raccontano di come siamo diventati noi».

Visti i presupposti e le intenzioni da cui tutto è nato, vi consigliamo di prendere nota dei prossimi appuntamenti, con l’augurio che possiate coglierne lo spirito e prendervi parte.

 

In cover: Fabrizio Gifuni – Ph Luca Passerotti

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