Ginesio Fest 2021: la giornata del 22 agosto
Si può affermare che protagonista della seconda giornata sia stato GABRIELE DI LUCA, co-fondatore di Carrozzeria Orfeo, senza dimenticarci mai un pubblico ‘particolare’ come quello costituito dagli studenti dell’Accademia Stap Brancaccio. Loro sono sempre presenti, non per ‘obbligo’, ma con quella curiosità di chi si è appena diplomato e ha l’opportunità di porre domande a chi si è già ‘scontrato’ con la dura legge del sistema (e attenzione non di uno star system che da noi non c’è mai stato, o meglio, si è estinto).
Il teatro di Carrozzeria Orfeo
«Io e Massimiliano Setti abbiamo frequentato la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine. Desideravamo fare gli scritturati e ci interessava lavorare come attori con grandi registi. Durante il percorso di formazione, ogni due mesi era previsto che venissero aperte le porte per far entrare il pubblico. Gli allievi vengono messi in gruppetti da 2-4 persone e si devono occupare di regia, adattamento, luci (al secondo anno si possono già scrivere propri lavori). Così abbiamo cominciato a lavorare con Massimiliano, con cui ci conoscevamo dal 2001 e Carrozzeria Orfeo è nata dall’esigenza di trovare un nostro modo di vedere e raccontare le cose». Sembra quasi doveroso che si partisse da dove tutto è cominciato, anche perché è stato quel luogo – con tutti gli stimoli – a instillare dei semi. Chi conosce i lavori di questa compagnia è consapevole di quanto sappia essere molto tagliente, oltre a essere composta da interpreti molto bravi e duttili. Di Luca ha lanciato una provocazione: «Sarebbe meglio interrogarsi su cosa significhi scrivere e affrontare il teatro oggi. La scrittura così come la recitazione per me sono un atto di attenzione e non di concentrazione». Una parola essenziale, emersa sin da subito, è stata ‘conflitto’: opposizione e attrazione tra due o più forze che si contrappongono. Queso è alla base di entrambi gli atti. «Da una parte, per quanto noi nella vita saremo vicini e potremo capirci e comprendere, ci sarà sempre un’inesprimibile istanza che ci separa. Il conflitto è l’inesprimibile voglia di raggiungere l’unità», ha tenuto a specificare l’autore e regista, evidenziando una grande verità: «Agiamo per modificare qualcun altro di conseguenza una battuta porta con sé una grande voglia di cambiamento».
Non è un luogo comune che gli artisti si facciano influenzare dalla realtà. Di Luca ha fatto una serie di esempi a riguardo (tra cui uno inserito nell’ultimo lavoro “Miracoli metropolitani”, che tornerà in tournée arrivando in scena anche all’Elfo Puccini di Milano) e veniva naturale pensare a come non si potrebbe attingere di fronte ad episodi che superano davvero la fantasia. In una masterclass il dialogo è aperto e in tal senso è intervenuto il regista e giurato Giampiero Solari introduce la parola ‘resilienza’ affermando che «affrontandola ti porta a un futuro positivo. In fondo abbiamo un autore che è un carnefice, che sottopone attraverso una storia una sofferenza ai personaggi, che sono vittime, ma considerando che sono finti e che le cose non accadono davvero viene il sospetto che i veri destinatari del sadico siamo noi spettatori proprio per questo bisogno di soddisfazione e aggressività». Gli fa eco Di Luca sottolineando come un buon autore provi sempre a buttare i suoi personaggi nell’‘arena dei gladiatori’ e poi col pollice decide la morte e la vita. La capacità della tenuta dei personaggi, appunto la resilienza – ho un grandissimo debito coi personaggi che scrivo – perché compiono una lotta che io non posso compiere: permettono di far vivere tutte quelle parti di me che sarebbero frustrate e inesprimibili della mia vita. Parto dai personaggi esasperati e lavoro per sottrazione Gli spettacoli si fondono sul tragico che poi diventa comico, siamo molto spesso in un realismo grottesco, quasi un eccesso che però lo è fino a un certo punto».
Questo incontro si è rivelato molto stimolante per gli studenti appena diplomatisi – e non solo – perché ha dato la possibilità concreta di addentrarsi nel mondo e nel ‘dietro le quinte’ di Carrozzeria Orfeo, con un confronto molto aperto, che ha svelato pure quanto il loro modo di fare teatro sia «vediamo quanto siamo mostruosi ma anche meravigliosi» ed è proprio questo guardando (non è un caso che si scelga questo termine) i loro spettacoli.
Viaggio nella drammaturgia contemporanea
Proseguendo su quest’onda, è stato essenziale assistere alla ‘tavola rotonda’ sulla drammaturgia contemporanea con Di Luca, LINDA DALISI, FAUSTO MALCOVATI, LETIZIA RUSSO con i direttori artistici e chiunque avesse interesse a intervenire. Ciascuno di loro ha narrato il proprio approccio a traduzione e adattamento dei classici. All’interrogativo posto dal co-direttore artistico, Vinicio Marchioni, su quanta attenzione ci sia, mentre lavorano, nei confronti del pubblico e un punto in comune è emerso in particolare da Dalisi e Russo: «gli spettatori sono il primo pensiero, ancor prima del regista».
L’omaggio a Dante di Vinicio Marchioni
Alle 18:30, orario deciso per il reading omaggio a Dante, VINICIO MARCHIONI ha letto con meticolosità rispetto alla metrica, alle pause e alle intenzioni il XXXIII Canto dell’Inferno, reso famoso dalla presenza del conte Ugolino.
Ci sembra importante mettere nero su bianco le parole con cui l’ha fatto. «Questo festival è stato e pensato per riportare un po’ di luce e attenzione su questo paese e stiamo cercando di farlo con la presenza di attori, drammaturghi e degli ospiti della kermesse. Ricostruire e ripopolare sono state le parole che ci hanno ispirato di più insieme al fatto di ricostruire metaforicamente e riparlare del mestiere dell’attore, di ciò che significa realizzare lo spettacolo dal vivo – comprendendo anche danza e musica.
È un atto di fiducia quello che ha fatto il sindaco affidandoci la direzione artistica, un atto di fiducia il nostro nell’accettare di essere qui ed è un atto di fiducia che, in qualche modo, mi permetto di chiedere a ogni cittadino di San Ginesio perché questo festival è fatto veramente per voi. Ci auguriamo ogni anno di crescere sempre di più. Il XXXIII Canto dell’Inferno parla di fiducia in antitesi ai tradimenti, essendo trattata anche la guerra intestina tra Pisa e Lucca… ecco, per esperienza, cerchiamo di non farci la guerra all’interno né a chi arriva da fuori. Questa manifestazione è anche un’ occasione per far conoscere San Ginesio fuori da qui e ha davvero bisogno di fiducia, cura e amore soprattutto per le nuove generazioni perché è per loro che lo facciamo».
Lo spettacolo serale: “Dog Days” de Le Canaglie
La seconda giornata si è conclusa con una scelta che si potrebbe definire ‘da festival’, ben coerente con tutto ciò che si era approfondito la mattina e nel pomeriggio. LE CANAGLIE hanno presentato “Dog Days” prodotto proprio da Carrozzeria Orfeo. «Notte fonda, un carcere di massima sicurezza, una grande fuga. Tre dobermann in tuta arancione, tre furfanti, tre maledette canaglie che stanno scontando l’ergastolo in una lurida
cella, riescono finalmente ad evadere e si dileguano nel buio. La loro unica ragione di vita, l’ossessione che da anni li perseguita, è quella di ritrovare il Panda, il testimone chiave della loro cattura, lo ‘schifoso infame’ che li ha traditi rovinandogli l’esistenza. Degli esecutori d’eccezione – Massimiliano Setti, Federico Bassi e Giacomo Trivellini – sono i protagonisti di questo divertissement: Massimiliano compone e ‘assembla’ dal vivo musica indie-elettronica, Federico e Giacomo disegnano a ritmo di musica, mentre una telecamera riprende il tutto e un proiettore riproduce su uno schermo le illustrazioni che via via si compongono. Questi disegni comporranno una storia, svelata pian piano durante la performance e impreziosita da diverse animazioni che andranno a raccontarci ‘le canagliate’ di questa scorrettissima gang» (dalla scheda). Divertissement è una delle parole chiave di questa proposta, merito sia della musica di accompagnamento, ma anche e forse è in primis per l’ironia che emerge sin dalla presentazione della situazione. Il tutto in presa diretta.
Ginesio Fest 2021: il programma di lunedì 23 agosto
Causa meteo instabile, tutte le attività del 23 agosto si svolgeranno presso il Complesso Sant’Agostino. Le attività della sezione “Infanzia e adolescenza” si svolgeranno presso l’Ostello del borgo.
h 10: “Del pieno e del vuoto” a cura di Roberto Latini
h 16: “Io sono un’attrice. I teatri di Roberto Latini” presentazione del libro (edizioni Editoria & Spettacolo)
h 18:30: Francesca Merloni legge il V canto dell’Inferno de “La Divina Commedia”.
h 21: “Cantico dei cantici”
Adattamento, interpretazione e regia
di Roberto Latini
Musiche e suoni Gianluca Misiti
Luci e tecnica Max Mugnai
Produzione Fortebraccio Teatro / Compagnia Lombardi – Tiezzi
con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi
Ph cover di Michele Lonetti