Ginesio Fest 2021: la giornata del 23 agosto
Come avrete intuito il livello degli ospiti è molto alto e attrae sicuramente gli appassionati e gli addetti ai lavori, ma può coinvolgere anche i cittadini che si approcciano allo spettacolo dal vivo, stuzzicando sulla curiosità.
In quest’ottica, ad esempio, ascoltare – e ancor più vedere in scena – un artista come ROBERTO LATINI può avere due reazioni opposte, in particolare per il grande pubblico: o rimanerne completamente affascinato o, in qualche modo, ‘stonato’ (anche in un’accezione positiva) dal suo approccio.
Masterclass con Roberto Latini
«Recitando delle scene con lui nella serie “Romanzo criminale” mi sono reso conto di quanto fossi stato fortunato a incontrare un attore e un regista come lui, che dopo avermi diretto in scena, offerto la parte e dato lavoro, si rimetteva a recitare con me in un altro progetto con un ascolto, un divertimento e un professionismo che mi ha impressionato in quei giorni». Marchioni è dovuto ripartire perché doveva girare, ma ha tenuto a introdurre con un video questa masterclass che, immaginiamo, ascoltando le sue parole e sapendo gli intrecci di percorso, a malincuore si è perso. «Dopodiché Roberto Latini è stato con me quando ho diretto “Zio Vanja”, la mia prima regia di una determinata portata su un testo così. Ha trovato il tempo di venire qualche ora a Roma dove provavamo e mi ha detto una delle cose più importanti che porterò sempre con me: “Sbaglierai. Sbaglia come dici tu” e questo mi ha aperto la mente, l’anima e mi ha fatto sbagliare come dicevo io», ha continuato con tono affettuoso e di riconoscenza. «Roberto Latini è stato in ogni scena che ho fatto (si riferisce anche a piccolo e grande schermo) perché mi ha insegnato la libertà, che era qualcosa che non avevo prima come attore, mi ha trasmesso la leggerezza e a essere qui e ora senza rete».
In presenza ad accogliere e stimolare l’artista la co-direttrice infaticabile e curiosa Milena Mancini.
Grazie a lei, Latini – che spesso non manca di esprimersi con ironia e di mandare frecciate esplicite al sistema teatrale (e a come sia stato ridotto burocraticamente, già prima del covid – nda) – ha ripercorso le tappe fondamentali sul piano professionale di fronte a una platea attenta, composta dagli studenti ma anche da cittadini e dal presidente di giuria Remo Girone.
«A diciannove anni è avvenuto un click durante un’uscita di un sabato sera […] Perla Peragallo, compagna artistica e di vita di Leo De Berardinis, è la persona a cui devo tutta la mia vita professionale, da quello che è successo nella scuola fino all’ultimo spettacolo pre-covid, “Mangiafoco”, dove una serie di attori, insieme a me, raccontavano ‘la propria chiamata’, un aspetto molto intimo rispetto all’esperienza degli attori. Anch’io parlavo del mio primo dialogo con Perla: sceso dal motorino le avevo detto che volevo dare un’occhiata e lei mi aveva contro risposto che non c’era niente da guardare. La prima frase che mi ha detto è stata l’espressione che mi sono portato e porto per sempre e credo che sia fondamentale tenersela rispetto a quello che è».
Gli studenti della Stap si sono dimostrati ancora una volta molto preparati e curiosi di approfondire, nello specifico il lavoro sul suono che l’artista romano ha dimostrato di essere un elemento essenziale e sempre più fondante del suo fare teatro. Lo spettacolo che ha presentato la sera ne è fortemente la dimostrazione.
“Cantico dei cantici” di Roberto Latini
Non immaginatevi una rappresentazione canonica perché questa rilettura vi sconvolgerà e, anche in questo caso, o la amerete oppure continuerete a porvi tantissime domande. Di certo è una prova d’attore che non vi lascerà indifferenti, ci si porta con sé – a proposito del titolo della masterclass – una sensazione di pienezza e vuoto.
«“Cantico dei Cantici” è uno dei testi più antichi di tutte le letterature.
Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito. Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se si prova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano.
“vi prego, non svegliate il mio amore che dorme”» (dalla scheda ufficiale).
Incontro con la parola: “Io sono un’attrice. I teatri di Roberto Latini”
Nel pomeriggio, come di consueto, spazio all’editoria e, ancora una volta è un momento per approfondire il personale modo di essere artista di Latini attraverso il libro “Io sono un’attrice. I teatri di Roberto Latini” (edizioni Editoria & Spettacolo) scritto da KATIA IPPASO.
L’omaggio a Dante di Francesca Merloni
A FRANCESCA MERLONI, componente della giuria, è ‘toccato’ (hanno deciso insieme come dividersi i canti e quali scegliere, nda), interpretandolo con trasporto, il V Canto dell’Inferno, dove Dante ha collocato i lussuriosi e, nello specifico, noto per la presenza di Paolo e Francesca.
I’ cominciai: «Poeta, volontieri
parlerei a quei due che ’nsieme vanno,
e paion sì al vento esser leggeri». (vv 73-75)
[…]
«O animal grazioso e benigno
che visitando vai per l’aere perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno,
se fosse amico il re de l’universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,
poi c’hai pietà del nostro mal perverso.
Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a voi,
mentre che ’l vento, come fa, ci tace.
Siede la terra dove nata fui
su la marina dove ’l Po discende
per aver pace co’ seguaci sui.
Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ’l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense».
Queste parole da lor ci fuor porte. (vv. 88-108)
Ginesio Fest 2021: il programma di martedì 24 agosto
Causa meteo instabile, tutte le attività del 24 agosto si svolgeranno presso il Complesso Sant’Agostino. Le attività della sezione “Infanzia e adolescenza” si svolgeranno presso l’Ostello del borgo.
h 10: Masterclass “Diverse interpretazioni, uguali diritti” a cura dell’associazione U.N.I.T.A.
h 15:30: “L’arte dell’esperienza” presentazione, in anteprima, del libro di Marco Bonini (edizioni La Nave di Teseo), vincitore del Premio Inedito Colline di Torino 2020 per la sezione Saggistica.
h 18:30: Remo Girone legge il XXVI canto dell’Inferno de “La Divina Commedia”.
h 21 “Storie in carne ed ossa”
Sonia Bergamasco e Maria Grazia Calandrone dialogano sull’arte della parola
Ph cover di Michele Lonetti