ITALY BARES è alla sua IV edizione e ci auguriamo che continui a vivere di anno in anno perché, ancor più raccogliendo le testimonianze degli artisti, è essenziale che esista e proviamo a trasmettervi perché. Si ispira a Broadway Bares, progetto americano nato nel 1992 in risposta alla crisi provocata da HIV e AIDS, ideato dal coreografo e regista Jerry Mitchell che l’11 maggio sarà al Teatro Repower al fianco dei performer italiani. Con questa iniziativa la funzione del teatro e dell’arte vengono attuate all’ennesima potenza (senza nulla togliere alle altre proposte). Anche Roberto Baggio, fuoriclasse del calcio italiano e uomo di grande umanità ha scelto di sostenere il progetto, in scena con lo spettacolo “Secondo Tempo” giovedì 11 maggio al Teatro Repower di Milano, charity show a favore di Anlaids Lombardia ETS. Uno dei più grandi campioni nostrani, che ha dimostrato di sapersi rialzare in diverse occasioni, ha deciso di prestare la propria voce in un momento cruciale della storia, scritta da Guglielmo Scilla ed Elisabetta Tulli, diretta da Mauro Simone (regista associato Alfonso Lambro). Musiche originali di Antonio Torella, che cura anche la direzione musicale con Elena Nieri.
Lo spettacolo è realizzato con Anlaids Lombardia ETS, Compagnia della Rancia, con il supporto di Stage Entertainment e quest’anno con il Patrocinio del Comune di Milano.
“Secondo Tempo”: sinossi
Nino (Antonio Catalano) è un giovane intelligente e ambizioso, che sta facendo del calcio la sua professione e si sente invulnerabile. Le sue giornate trascorrono tra allenamenti, vita notturna e frequenti cambi di partner. Una vita molto diversa da quella di Leo (Marco Stabile), suo compagno di squadra, che non perde occasione per sottolineare la poca affidabilità di Nino. Dopo una serie di febbri improvvise, Nino è costretto a sottoporsi ad accertamenti e scopre di essere sieropositivo. La notizia diventa virale e ne distrugge vita privata e carriera. Nino si chiude in se stesso fino quasi a desiderare di non esserci più. Grazie proprio ai social la sua consapevole rinascita.
Nino, con determinazione, costruisce così il proprio ‘secondo tempo’: i social che lo avevano distrutto, odiato e fatto sentire ‘sbagliato’ diventano il canale di comunicazione più importante per riappropriarsi della libertà di raccontare la propria storia e quella di un virus che negli anni è cambiato.
Italy Bares e la testimonianza di Malika Ayane
«Sarà che sono nata negli anni ’80, purtroppo oggi si dà per scontato che l’AIDS sia un problema risolto. In realtà ci sono le cure e si può convivere col virus, ma c’è ancora tanto da fare per provare a debellare per sempre questa piaga. Potremmo dire che è un virus ‘molto democratico’, i casi maggiori sono stati registrati ultimamente tra i giovanissimi perciò ho pensato di partecipare. Parallelamente mi piace l’idea che la raccolta fondi venga fatta attraverso uno spettacolo straordinario: nel 2022 sono rimasta colpita dalla presenza di più di ottanta performer e lavoratori dello spettacolo. Quest’anno ci sarei stata anche per spostare delle luci talmente è stata prorompente la forza di Italy Bares. Al centro di “Secondo Tempo” c’è il mondo del calcio che parla a tutti e, al contempo, è inaccessibile per cui è un ottimo modo per allargare il cono per chi vorrà venire ad ascoltare il messaggio. So che la direzione artistica (curata da Giorgio Camandona, nda) sta trattando il tutto dal punto di vista dell’umano prima che di quello sportivo. Mi auguro che partecipino tanti ragazzi e che possano avvertire una rappresentazione del proprio essere ‘piccoli’ in termini di emotività».
Italy Bares e il coinvolgimento di Giampiero Ingrassia
«Ho conosciuto questa iniziativa purtroppo in occasione della scomparsa di Manuel (Frattini, impegnato proprio nel musical, nda) e, anche per questa ragione, è rimasto indelebile nella memoria di tutti noi. L’ho visto l’anno scorso e sono rimasto colpito perché coinvolge tantissimo. Quando Giorgio e Mauro mi hanno chiesto di partecipare, ho detto subito di sì sia – ammetto – perché è un’occasione per rivedere amici e colleghi sia per il fattore umanitario perché purtroppo l’AIDS esiste ancora, anche se sono arrivate tantissime altre malattie che ci hanno distratto. Ho notato che c’è sempre molta ignoranza sull’argomento, le cure sono andate avanti. Quando cominciò si diceva: è solo una malattia di chi si droga, poi degli omosessuali e infine si è capito che si poteva trasmettere sessualmente anche tra gli etero. Se eri sieropositivo all’epoca (negli anni Ottanta) eri spacciato e probabilmente era così. Bisogna dire che in primis bisogna stare attenti nell’utilizzare sempre il preservativo e di non drogarsi, ma questa cautela non riguarda solo l’AIDS. La gente ha ancora il terrore perché manca una completa conoscenza dell’argomento per cui con questi eventi, raccontando una storia, si desidera far capire meglio. C’è chi non sa che se la carica virale è bassa, non trasmette il virus. Io interpreto il mister di una squadra che non è in serie a, i giocatori sono come se fossero suoi figli. Prende a cuore Nino e combatte col suo modo di vivere (dal fare tardi all’andare a bere in quanto i rendimenti in campo sono minori). Il mio personaggio sta a identificare tutti quelli che la prendono malissimo, che forse ne hanno paura».
Guglielmo Scilla e il valore di Italy Bares per lui
«Sono stato coinvolto sin dalla prima edizione come attore, da Giorgio Camandona che ha portato avanti questo suo sogno di tradurre Italy Bares in una versione italiana, mantenendo sempre la stessa anima di sostenere la ricerca e la lotta contro lo stigma dell’HIV. È una lotta che ho sempre trovato molto importante. Sono di quella generazione che ricorda le pubblicità terrorizzanti, cercando di parlare di AIDS, sono anche testimone del fatto che ad oggi non se ne parli più».
Anche quest’anno Italy Bares dedica lo spettacolo al ricordo di Manuel Frattini.
ORARIO: h 21
PREZZI: da 20€ a 70€. Qui info.