MÀKARI 2 è molto attesa e vi assicuriamo che queste tre nuove puntate, tratte dalle opere di Gaetano Savatteri (Sellerio Editore), non vi deluderanno (sceneggiatura a cura di Leonardo Marini, Attilio Caselli, Salvatore De Mola, Ottavia Madeddu, Carlotta Massimi con la supervisione di Francesco Bruni).
Makari 2: sinossi di serie
Saverio (Claudio Gioè), insieme al caro Piccionello (Domenico Centamore), continua la sua bella vita di scrittore squattrinato e orgoglioso nullafacente a Màkari. Ma qualche ombra offusca il quadro. Il suo sogno di affermarsi come romanziere comincia a rivelare le prime incrinature: Accursio Miragno (Maurizio Bologna), il suo editore, inizia a mostrarsi perplesso per le scarse vendite… E poi c’è Suleima (Ester Pantano) lontana. La ragazza da un anno vive e lavora a Milano, questa distanza comincia a pesare, sempre di più, sul loro rapporto. Ma – un miracolo! – finalmente Suleima torna in Sicilia, in pianta stabile, per seguire “La città del sole”, un nuovo e importantissimo progetto, carico di speranze e ideali. Può tornare a stare là a Màkari con Saverio e questo per lui è più di un sogno. In breve la gioia di Lamanna si smorza, in quanto Suleima arriva in Sicilia, ma con il suo fascinoso, carismatico e ricchissimo capo, Teodoro Bettini (Andrea Bosca), di cui Saverio è gelosissimo. Presto Saverio si renderà conto che il problema non è soltanto un potenziale rivale come Teodoro, ma il fatto che Suleima stia crescendo, sta cambiando, non è più la studentessa che aveva conosciuto l’estate precedente. Suleima adesso è davvero una farfalla uscita dalla crisalide e pronta a spiccare il volo e Saverio ha paura che volando si allontanerà da lui.
Màkari 2: le dichiarazioni durante la conferenza stampa
Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction: «È piacevole ricominciare da dove siamo partiti. “Màkari” è stato un grande successo, con il 27% di media. Abbiamo pensato rapidamente ad una seconda stagione, bruciando i tempi. Questa serie ha incontrato il gusto di un pubblico sempre più sofisticato, che cerca storie nuove. Si tratta di un giallo, ma non nel senso classico: il romanzo giallo lo amiamo, ne siamo attratti. La qualità sta nell’essere uno strumento utile per capire il presente, perché indaga sulle nostre vite e sulle loro ombre, su ciò che non conosciamo».
Carlo Degli Esposti, produttore: «Abbiamo corso per riuscire ad andare in onda a distanza di un anno. Approfittando dell’allentamento della pandemia, abbiamo girato in più tranquillità. Sono affezionato a questa fiction: nel momento storico che vive l’Italia, raccontare la storia di un perdente che ha un’etica e una visione del mondo che ci deve appartenere su uno sfondo bellissimo, fa bene».
Michele Soavi, regista: «Si è consolidato ciò che si era creato nella prima stagione, abbiamo seguito le sue orme ma le abbiamo anche rinnovate. La forza di questa serie sta nella leggerezza. I personaggi di Savatteri sono ritagliati in questo sublime territorio, ma nascondono un’altra faccia. La parola mafia non si usa quasi mai. Lo scrittore e noi abbiamo scavato nelle bassezze dell’essere umano. Io ho portato avanti la direzione che abbiamo costruito con gli attori: Ester, Claudio e Domenico sono diventati un triumvirato indispensabile, lavorando anche sulla commedia, ma con i piedi saldati per terra.
La novità della serie sta nel mix, forse fortuito, di aver messo tre siciliani con un milanese! Scherzi a parte, credo che la novità sia nell’unione tra leggerezza e profondità. Si ride, ma è un umorismo più sotterraneo, che provoca la risata fino a formare un’alchimia».
Claudio Gioè: «Essere Saverio è molto divertente e piacevole. Savatteri ha raccontato un carattere tipico dei siciliani, ovvero indossare una maschera per nascondere delle ferite. Ci volevamo divertire, la chiave era trovare una gioia autentica. È un personaggio differente da quelli che ho interpretato negli ultimi tempi, c’è molta commedia anche grazie a Centamore. Rispetto agli sviluppi con Suleima posso anticipare che lei sta crescendo, si sta realizzando lontano, a Milano. Questo pone dei punti di domanda che per me sono stati interessanti».
Ester Pantano: «Mi ha fatto molto piacere ritrovare lo stesso regista. Suleima era già molto donna nella prima stagione, ora si afferma a livello professionale senza dover rinunciare all’amore, quindi deve trovare un equilibrio tra ciò che sente emotivamente e la necessità professionale di crescere. Tornerà in Sicilia per lavoro, ritrovando Saverio».
Gaetano Savatteri: «È emozionante vedere i propri personaggi diventare reali. Voglio riconoscere che c’è il giusto distacco tra libro e serie; ciò che apprezzo maggiormente è che sia stata mantenuta la leggerezza, quel modo di vivere in un tempo difficile e trovare una via di uscita tramite l’ironia».
Domenico Centamore: «Piccionello è come me, ve lo dovete vedere e godere! È gioia, rappresenta la nostra Sicilia. Anche lui è maturato, apprende da Saverio e si scoprirà maggiormente del suo privato. Amo questo personaggio».
Andrea Bosca: «Sono contento di essere tornato in Sicilia. Con Claudio, Domenico ed Ester mi sono sentito in famiglia. Teodoro significa ‘dono di Dio’, ma non lo penso di lui. Ognuno dei personaggi ha un preciso talento… Poi ritrovarsi a girare con Soavi dopo “La guerra è finita” è stato molto bello: mi sono sentito protetto, mi ha permesso di fare un ruolo differente e mi ha dato la possibilità di espormi su un lato anche gioioso. Il talento di Michele consiste nel saper scegliere le persone».
Appuntamento per tre lunedì, a partire dal 7 febbraio, con le nuove avventure.
Ph cover di Valentina Glorioso