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Artisticamente Magazine

“Resta con me”: la nuova serie poliziesca con Francesco Arca dal 19 febbraio su Rai1

“Resta con me”: la nuova serie poliziesca con Francesco Arca dal 19 febbraio su Rai1

Tempo di lettura: 9 minuti


“RESTA CON ME”
nasce da un’idea di Maurizio De Giovanni e si può dire che sia un altro ‘rischio’ che ha voluto prendersi la Rai (pur avendo tutte le carte per farlo), visto che si tratta di ben otto puntate.

Resta con me: sinossi


La vita sorride ad Alessandro Scudieri (Francesco Arca), brillante Vice Questore in forza alla Mobile di Napoli: una moglie che ama, il primo figlio in arrivo, una carriera in crescendo, una banda insidiosa sulle cui tracce finalmente è riuscito a mettersi. Andrebbe tutto bene, se non fosse che a volte bisognerebbe non spingersi oltre i limiti stabiliti e sfidarli.

Resta con me
Ph Gianni Fiorito

La sua vita cambia per sempre quando viene coinvolto con la moglie Paola (Laura Adriani), giudice presso il Tribunale dei Minori, in una sparatoria: dopo aver scoperto che Alessandro stava seguendo di nascosto una pista, il loro rapporto va in frantumi. Catturare la banda, che si muove soprattutto nel sottosuolo, e riconquistare Paola diventano i suoi obiettivi e, per raggiungerli, sceglie una strada che sembra al contrario allontanarlo da entrambi: si trasferisce nell’Unità di Intervento, una squadra speciale che lavora solo dal tramonto all’alba.
[…] Ad Alessandro servirà tutta la sua abilità per riuscire a far luce sui tanti misteri e riprendersi, forse, la propria vita. E se questo accadrà, sarà in buona parte per Diego (Mario Di Leva), un bambino che con una forza vitale contagiosa scardinerà la sua vita e quella di Paola…

Resta con me: cast 

Diretto da Monica Vullo (già alle prese col genere con “I Bastardi di Pizzofalcone”), vede Francesco Arca nel ruolo di Scudieri, Laura Adriani è sua moglie Paola, Mario Di Leva è Diego Russo, undicenne che viene ospitato da Alessandro dopo la morte del padre Gennaro (Luca Gallone).
Antonio Milo è Salvatore Ciullo, agente dell’Unità di Intervento Notturna; Maria Pia Calzone interpreta Nunzia Raimondi, capo della Squadra Mobile di Napoli; Arturo Muselli incarna il vicequestore aggiunto Palma.

Resta con me
Laura Adriani e Raffaella Rea – Ph Gianni Fiorito

Raffaella Rea è Gemma Montella, sorella maggiore di Paola e Vittoria, mentre Liliana Bottone è Vittoria, l’altra sorella.
Chiara Celotto è Linda Fiore, agente della Mobile; Amedeo Gullà è Stefano D’Angelo, giovane agente che sogna di diventare Vicequestore; Angela Ciaburri interpreta l’agente della Mobile Alessia Spada, infine Claudia Tranchese è Ilaria D’Angelo, sorella di Stefano.

Liliana Bottone – Ph Gianni Fiorito

Resta con me: le dichiarazioni dei protagonisti


FRANCESCO NARDELLA
, vicedirettore di Rai Fiction: «Resta con me nasce da un idea di Maurizio De Giovanni, con cui realizziamo, tra gli altri, Il commissario Ricciardi. Ne abbiamo parlato insieme e in maniera molto generosa ci ha dato l’idea per  svilupparla con Donatella Diamante, con cui lavoro insieme da molto tempo. Insieme a un gruppo di sceneggiatori bravissimi (Mario Cristiani, Fabrizio Midulla, Giovanni Galassi, Angelo Petrella, Tommaso Renzoni, nda), ha preso in mano questa storia e l’ha rielaborata.
Otto serate sono una scommessa non facile. Indubbiamente è una serie multigenere, abbiamo il poliziesco, delle grandi storie d’amore, non direi nemmeno melò, c’è questa banda che ruba sottoterra ed è sempre più dura. I generi ibridati sono il futuro, a nostro parere, della serialità televisiva e in qualche modo hanno bisogno di essere sorretti da un forte racconto dei personaggi, gli americani li chiamano character driven, cioè portate avanti dai personaggi, che cambiando, modificandosi, interrelazionandosi portano avanti il racconto. Io vedo, ad esempio, che quelli che chiamiamo high concept, com’è “Squid Game” troviamo 3/4/5 personaggi.

Resta con me serie
Amedeo Gullà – Ph Gianni Fiorito

Questa è una storia che parte con un uomo che fa un errore. Lo compie perché ossessionato dal suo lavoro e questo sbaglio, in qualche modo, fa saltare per aria due famiglie. Questa serie è la rincorsa continua a risarcire, a riannodare i fili di questo amore che è stato distrutto. Questa è la parte relazionale, poi abbiamo la parte poliziesca che è la grande storia orizzontale con questa banda che ruba sottoterra e poi abbiamo il protagonista che, in qualche modo, per scontare quello che ha fatto, va a lavorare di notte con una piccola squadra dove ha due colleghi e i casi che avvengono di notte sono dei delitti piccoli, che vengono risolti rapidamente e che ci permettono di raccontare l’umanità, e quindi sono interessanti per questo motivo, svelandoci l’umanità presente in una Napoli notturna. È molto importante l’arena del racconto: Napoli ha varie caratteristiche, è liquida, dove l’alto e il basso, giorno e notte si mischiano continuamente. La notte a Napoli dura tanto ed è una notte anche rumorosa, risultando più adatta alle confessioni, non solo ai delitti ma anche a un certo tipo di sensibilità nei rapporti. Napoli la si può definire anche come una città porosa, costruita sul tufo, scriveva Matilde Serao ne “Il ventre di Napoli”, dunque è una città non solo su una superficie e sul mare ma anche sottoterra ed è una città fertile di personaggi che non sono mai banali, sempre interessanti e particolari, questo si permette di creare una sorta di commedia umana, citando Balzac.

Resta con me Napoli
Antonio Milo e Francesco Arca – Ph Gianni Fiorito

In più, dentro questa storia, c’è la commedia ed è rappresentata soprattutto dalle tre sorelle. Resta con me è una storia lunga che cresce puntata dopo puntata portata avanti da tutti personaggi scritti meravigliosamente».

NICOLA SERRA, produttore Palomar: «È una serie di cui siamo orgogliosi per ciò che abbiamo portato sullo schermo e sul percorso fatto. Rispetto alle nostre produzioni, questa aveva un grado di difficoltà molto diverso. Era da un po’ di tempo che non affrontavamo una produzione di otto serate che comporta due anni di scrittura, otto mesi di riprese.

Resta con me
Ignazio Oliva – Ph Gianni Fiorito

La riuscita di questo sta in alcuni elementi, il primo è stata una grande guida come Donatella Diamanti, la seconda è la formazione di un gruppo, perché anche nella macchina di lavoro si creano relazioni personali e stare insieme tre anni ti obbliga a crearne di solide, per affrontare tutti i vari ostacoli e noi eravamo un gruppo di colleghi molto forte. Parlando di relazioni posso dire che è un prodotto che abbraccia vari generi ma il collante vero, che tiene insieme tutti questi generi divergenti è l’attenzione fortissima alle relazioni personali, il focus del racconto».

CARLO DEGLI ESPOSTI, produttore: «Sono fiero della serie e sono grato agli attori, al cast tecnico e a tutti coloro che hanno contribuito a dar vita a questo gruppo irripetibile».

MONICA VULLO, regista: «Ho fatto molti polizieschi ma questo è un tipo di poliziesco particolare perché racchiude moltissimi generi e tantissime storie al suo interno. Abbiamo raccontato amicizia, amore, fratellanza, sorellanza, passioni, tradimenti, maternità non naturali e devo ringraziare il cast artistico costituito da tutti bravissimi attori. Era molto complicato perché c’erano tante storie da trattare e loro si sono avvicinati ai personaggi con estrema umiltà e talento e hanno portato il proprio ruolo dove doveva andare e in questo mi hanno molto aiutato. Abbiamo provato a raccontare una Napoli di notte, un altro aspetto della giornata e quindi è stato stimolante perché questa città cambia molto dal giorno alla notte».

Resta con me Monica Vullo
Ph Gianni Fiorito

DONATELLA DIAMANTI, sceneggiatrice: «Una serie come Resta con me non si fa da soli, c’è una squadra di sceneggiatori dietro che fa un grande lavoro. Non so come abbiamo fatto a mettere insieme tutte queste storie, però ci siamo dati un compito, una missione pericolosissima, e siccome nel frattempo è arrivato il Covid, abbiamo dovuto lavorare ognuno a casa propria senza poter usufruire di una di quelle grande cose di cui usufruiscono gli sceneggiatori: una grande parete bianca in cui si scrive tutto e un minuti prima di consegnare si cancella. L’idea era quella di costruire subito un mondo, un universo con tanti personaggi. Avevamo davanti otto episodi e volevamo che ciascuna linea di questa stratificazione di generi alla quale andavamo incontro avesse fin dall’inizio, indipendentemente dai casi di puntata, una sua ben definita identità. Volevamo subito partire con il mondo di sopra, il mondo di sotto, con delle sorelle, con un bambino meravigliosamente problematico, ma anche portatore di grandissimi sentimenti, e quello che ci è piaciuto davvero tanto è che questo cast ha dato vita ad archi narrativi che erano solo sulla carta. Voglio bene a questa serie come non mi era mai accaduto prima: ogni volta che guardo gli episodi, trovo sempre nelle espressioni di ciascun attore una ricchezza, una particolarità, un dettaglio che mi era sfuggito».

FRANCESCO ARCA: «Ringrazio Donatella per avermi fatto leggere una delle sceneggiature più belle della mia breve vita artistica. Ringrazio un’eroina, che è Monica Vullo, che mi ha spronato, che mi è stata addosso, che non mi ha mai mollato un attimo, che nei tanti momenti di difficoltà è stata la prima ad arrivare e l’ultima ad andare via, e poi ringrazio il cast al completo. Con alcuni suoi componenti mi sono immerso in una Napoli che conoscevo, ma non fino in fondo. Tanti sono napoletani e mi hanno fatto sentire un perno importante».

Resta con me Francesco Arca
Ph Gianni Fiorito

LAURA ADRIANI: «Sono sempre i giovani a darci la speranza per il futuro. Credo che sia una legge dell’evoluzione degli esseri umani. Questa serie racconta proprio questo: quanto un adulto possa imparare da un giovane e quanto un giovane possa apprendere da un adulto ciò che gli serve. Alla fine è una testimonianza quella che cerchiamo di dare.
Come giudice sono rigida. I giudici hanno una bella responsabilità. Io faccio l’attrice, sto a casa, mi trucco, faccio cose frivole, e guardare una persona che ha il potere e giudicarla subito è facilissimo, però stacci là, in quella posizione».

Resta con me
Laura Adriani e Mario Di Leva – Ph Gianni Fiorito

MARIO DI LEVA: «Ringrazio tutti gli attori perché non solo mi hanno dato una mano come attore, ma mi hanno aiutato come persona. Mi hanno aiutato a crescere. Diego è un personaggio molto forte ed emotivo. Curiosamente, nel periodo in cui giravo la serie, mio padre (Francesco Di Leva, nda) è andato in una casa famiglia e ha adottato un ragazzo. Sono andato ad incontrarlo e vedevo nei suoi occhi la tristezza di un individuo abbandonato dalla famiglia. Ho provato a dare a Diego quella stessa tristezza».

ANTONIO MILO: «Salvatore è burbero, severo, irascibile, ma possiede un grande cuore. Proprio questa è la caratteristica vincente della serie. Personaggi come Salvatore sono sostanzialmente empatici, quindi dotati di una grande umanità, e questo dà al pubblico la possibilità di affezionarsi ai protagonisti e di considerarli di famiglia. Ormai recito quasi sempre nel ruolo di investigatore e ogni tanto mi scambiano per un vero poliziotto».

Resta con me
Chiara Celotto e Antonio Milo – Ph Gianni Fiorito

ARTURO MUSELLI: «Marco vorrebbe essere molto simile ad Alessandro. La loro relazione da amici e colleghi è molto forte, è fraterna. Per Marco Alessandro significa famiglia. Ci tengo a dire che tutti quanti abbiamo voluto bene a questo progetto».

Resta con me
Ph Gianni Fiorito

MARIA PIA CALZONE: «Sono stata molto felice di partecipare a questo progetto, ma soprattutto sono stata molto lusingata dal modo in cui mi è stato proposto il ruolo, perché mi hanno telefonato dicendo: “Questo personaggio si chiama Ernesto”. Allora ho controbattuto: “E quindi che devo fare? Un transessuale pure stavolta?”. Mi è stato detto: “No, se tu lo fai, diventa una donna”, e quindi mi è sembrata una bellissima opportunità e ho molto apprezzato il fatto che si volesse con questa scelta riconoscere a un’attrice non giovanissima la possibilità di avere un ruolo che era stato in prima battuta pensato per un uomo, visto che nella realtà di donne con questi ruoli di comando ce ne sono eccome. Ho detto a Monica: “Non voglio addolcimenti. Quello che era scritto per l’uomo deve rimanere per la donna”».

Da sn Maria Pia Calzone, Angela Ciaburri e Francesco Arca – Ph Gianni Fiorito

 

Ph cover dal photocall di presentazione della serie – courtesy of AGI per Ufficio Stampa Rai

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